Fondi, Crocevia della Storia

Posta al centro di una piana che sfocia sul mare, accarezzata da una corona di monti, Fondi è sorta su di un passaggio strategico per chiunque volesse attraversare l’Italia.

Già i Volsci la scelsero come luogo dove fondare un insediamento, posto con tutta probabilità sulle pendici della località di Pianara, dove tutt’ora si possono ammirare resti archeologici.

Con l’arrivo dei Romani, Fundi assunse la grandezza e la pianta da Castrum (accampamento militare) che tutt’oggi il centro storico mantiene.  A riprova di ciò, la pianta è un perfetto quadrato segnato dalle due vie principali, il Cardo e il Decumano.

L’arrivo dei Romani significò per il villaggio l’espandersi in un contesto di sicurezza e prosperità, soprattutto grazie alla Via Appia, Regina Viarum: la famosa strada romana, infatti, passava esattamente per il centro storico, tagliandolo in due.

Via Appia Regina Viarum

Da questo momento Fondi divenne una sorta di “crocevia della storia”, protagonista assoluta di ogni invasione, guerra, capovolgimento politico.

La storia romana ha lasciato tracce indelebili nel tessuto urbano: sono ancora visibili varie porzioni di mura, terme romane e resti di ville patrizie nascoste sotto le abitazioni medievali.

Il Medioevo, con i suoi travagli, portò Fondi ad un certo splendore. Sotto il dominio della famiglia Caetani dell’Aquila, di stirpe normanna e fedeli al reame napoletano, la Contea divenne ben presto avamposto militare e politico rilevante.

 

Il massimo splendore di Fondi

Nel momento di massimo splendore, intorno al 1300, Fondi controllava una vasta zona del Lazio Meridionale che si estendeva dalla Ciociara all’alto casertano.

Il momento di massima potenza bellica di Fondi lo si ebbe sotto il battagliero Conte Niccolò II. Personaggio affascinante che solo la storia può restituire, Niccolò seppur giovanissimo (morì intorno ai trent’anni), intraprese guerre contro tutti i potentati confinanti, appoggiato da diverse compagnie di ventura e mercenari.

La sua ricerca della gloria militare lo portò perfino a scontrarsi contro le fortissime città di Roma e Napoli, e a cercare alleati internazionali come il lontano Regno d’Ungheria.

A testimonianza della potenza militare della Contea rimane il Castello di Fondi, uno dei pochi castelli italiani completamente costruiti in piano, restaurato e visitabile.

Ma la contea medievale di Fondi non era solo un presidio militare. I Caetani dell’Aquila ampliarono politiche culturali e religiose, donando splendore alla Contea.

Esempio su tutti è la presenza a Fondi, per diversi anni, di Sant’Tommaso d’Acquino, il Doctor Angelicus, il più grande pensatore medievale d’Europa, che con molta probabilità dimorò in una cella del Chiostro di San Domenico.

Chiostro di San Domenico

Ma il vero momento di protagonismo, Fondi lo attraversò verso la fine del Medioevo.

In una Roma dilaniata dalle beghe vescovili, un gruppo di cardinali francesi, appoggiati da alcuni signori italiani, decise di eleggere un papa diverso da quello già scelto, Roberto da Ginevra, l’Antipapa Bonifacio VIII. Onorato I Caetani, Conte di Fondi, diede immediatamente protezione all’Antipapa, facendolo eleggere nella stessa cattedrale di San Pietro, a Fondi.


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