Contessa di Fondi Giulia Gonzaga
Nata nel 1513 a Gazzuolo da Francesca Fieschi e Ludovico Gonzaga, andò in sposa appena tredicenne nell’agosto del 1526 a Vespasiano Colonna, conte di Fondi, più grande di Giulia di 33 anni e in cattive condizioni di salute.
Giulia rimase vedova dopo meno di due anni e creò a Fondi un piccolo ma raffinato circolo intellettuale nel locale Castello.
Anche il cardinale Ippolito de’ Medici non smise, malgrado la proposta, di corteggiarla: questi le dedicò la sua traduzione del secondo libro dell’Eneide, scrivendo che l’incendio del suo core, da lei provocato, era simile a quello di Troia, ed esso gli procura “affanni, sospiri e lagrime”.
Commissionò per lei un ritratto a Sebastiano del Piombo che soggiornò nell’omonima strada e precisamente in questo palazzo.
Essendo stata una delle donne più belle del suo tempo, non è difficile immaginare il cospicuo numero di artisti che abbia desiderato almeno una volta un incontro con la bella Contessa di Fondi, per poi ritrarla in un’opera d’arte.
Sul personaggio di Giulia Gonzaga è tutt’oggi aperto un dibattito sull’attribuzione di svariate opere che raffigurerebbero la sua persona.
Essendo morta “in odore di eresia” fu volutamente cancellata dalla memoria collettiva.